venerdì 28 settembre 2012

Attentato Brindisi, la confessione: «Ho fatto tutto da solo, obiettivo tribunale»

La Questura di Lecce, dove è stato interrogato Vantaggiato
LECCE - «Sì, quella bomba l’ho fatta io da solo. L'ho pensata e l’ho costruita». Al termine del lungo interrogatorio, Giovanni Vantaggiato fa le prime ammissioni davanti agli investigatori.Alterna momenti di lucidità a momenti di confusione mentale. Ma, nella sostanza, ammette le sue responsabilità ed esclude complicità di terzi. 68 anni, sposato e padre di due figlie entrambe sposate, Vantaggiato commercia carburanti e gasolio per il riscaldamento delle abitazioni civili e per l’agricoltura. Il suo mestiere è questo, da un vita. Con bombole e combustibili ha sempre avuto dimestichezza. E tre di quelle bombole ha usato per portare a termine il suo folle piano di vendetta.

Un truffa da oltre 300 mila euro: questo, secondo una delle ipotesi che gli investigatori e gli inquirenti stanno cercando di verificare per risalire al movente, avrebbe spinto Giovanni Vantaggiato a compiere l'attentato davanti alla scuola «Morvillo Falcone» di Brindisi anche se il vero obiettivo avrebbe dovuto essere il tribunale, poco distante.


Secondo una prima ricostruzione, qualche settimana prima dell’attentato era arrivato a conclusione al tribunale di Brindisi - che si trova proprio alle spalle della scuola - un processo che vedeva coinvolto come vittima il titolare del deposito di carburanti di Copertino. L'uomo avrebbe subito una truffa di oltre 300 mila euro per una fornitura di carburante e si sarebbe sentito vittima di malagiustizia poiché la giudice non aveva condannato tutti gli imputati. La decisione di prendere di mira la scuola sarebbe stata dunque pensata in seconda istanza, dopo aver pensato al tribunale, per evitare le misure di sicurezza davanti al palazzo di Giustizia che avrebbero probabilmente mandato all’aria il suo piano.


Il suo deposito di carburanti, rivoltato come un calzino fino a notte da poliziotti e carabinieri, era intestato anche alla moglie. La «Vantaggiato Giovanni Total Marchello sas» sorge nell’estrema periferia della città del Santo dei voli, nelle campagne ai confini con Leverano. L’uomo non è certo uno che si faceva vedere molto in giro. Lo descrivono come riservato, forse scontroso, poco socievole. Ma difficilmente qualcuno lo avrebbe mai paragonato a un individuo senza scrupoli, figurarsi a un killer spietato. Nella sua Copertino, lo raccontano così. Mentre le notizie filtravano col contagocce ma diventavano sempre più concrete e dettagliate, in tanti fin dalle prime ore della serata si sono riversati in via Amerigo Vespucci, nei pressi della villetta dove l’uomo abitava con la sua famiglia. Una zona di Copertino che nel giro di poco carabinieri e polizia hanno reso inaccessibile. «Lo conosco di vista, ma non lo vedevo ormai da almeno un paio d’anni, da quando mi fermai per ritirare una fattura all’interno della sua attività», racconta un consigliere comunale.


«L’ultima volta mi diede l’impressione di una persona sulle sue, apparentemente schivo, taciturno più del solito forse per via di qualche suo problema. Anche in città si vedeva poco» aggiunge un vecchio conoscente di Vantaggiato che stenta a credere a quello che ormai da ore corre di bocca in bocca. Mentre artificieri di polizia e carabinieri passano ai raggi X abitazione e deposito, increduli gli abitanti si riversano per strada. Quasi per verificare con i proprio occhi se ciò che ieri sera rimbalzava da un notiziario all’altro fosse vero, se quel Vantaggiato fosse proprio quell’uomo che salutavano ogni mattina incontrandolo fuori casa. «E’ davvero tutto incredibile» scuote la testa un amico di Vantaggiato.
Giovedì 07 Giugno 2012 - 09:03


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