giovedì 27 settembre 2012

Aggressione fascista durante un concerto a Ciampino

Cinque feriti con traumi facciali, 4 denunce per rissa aggravata e 2 militanti neofascisti tratti in arresto

di Redazione LiberaRoma
 
Aggressione fascista durante un concerto a Ciampino
Fabio Attura

Ennesima aggressione fascista lo scorso mercoledì 6 giugno: è successo all’Orion di Ciampino, durante un concerto della band americana “Dropkick Murphis”. Il bilancio della serata è di cinque feriti con traumi facciali, quattro denunce a piede libero per rissa aggravata e due esponenti di Casa Pound in stato di arresto.
Secondo le testimonianze di chi era presente durante l’aggressione, un gruppo di neofascisti si sarebbe introdotto nel locale – nonostante gli fosse stato impedito, e non temendo neanche la presenza delle forze dell’ordine chiamate dai gestori del locale – per posizionarsi con una bandiera di Casa Pound in prossimità del palco, inneggiando al duce e intonando cori per “Zippo libero” (Alberto Palladino, militante di Casa Pound arrestato per l’aggressione ai danni di giovani militanti del Pd, ndr.).
Il pubblico, che per assistere al concerto aveva pagato un biglietto di 25 euro, non ha gradito il fuori-programma fascista e ha iniziato a fischiare contro gli intrusi e tentato di fargli riporre la bandiera.
Il concerto, nonostante il clima sia teso e la serata sembri ormai compromessa, inizia regolarmente; ma, dopo pochi brani, la band è costretta a fermarsi per due volte perché nella pista sono in corso dei veri e propri pestaggi: volano cinghiate, schiaffi, pugni e calci. Quando anche i musicisti decidono di intervenire per porre fine alla mattanza, i militanti di Casa Pound iniziano a spruzzare spray al peperoncino a chiunque gli si avvicini.
Un utente di Facebook, F. X., che era presente durante le aggressioni, posta sul social network la sua testimonianza a poche ore dai fatti: “i fasci, con una bandiera di Casa Pound, iniziano a fare i coatti come al solito, a spingere, a imbruttire.

Vengono riempiti di fischi da tutti. Alla terza canzone il gruppo deve fermarsi per incazzarsi con quei pezzi di merda che menano gente a buffo”, si legge nel post di F., che aggiunge: “riprendono a suonare, chiedendo di lasciare la politica e il resto fuori dalla musica, fanno 5-6 pezzi e sembra andare bene. Ma dopo si vede chiaramente un gruppo di 5-6 persone menare un solo ragazzo grevemente – e ovviamente erano quelli lì, li ho visti coi miei occhi – e Ken Casey, che è l’uomo più buono e pacifico del mondo, si incazza a bestia, sbatte il basso per terra, e stava scendendo insieme al cantante a gonfiare quei pezzi merda. Qualche minuto di casino e poi viene lanciata una bombola di spray al pepe da quei coglioni infami che fa sì che tutti noi usciamo, e ovviamente anche i Dropkick incazzati neri lasciano il palco”. 

Secondo F., la polizia sarebbe rimasta fuori per venti minuti buoni, mentre all’interno del locale era in corso il pestaggio, e solo dopo avrebbe fermato i responsabili dell’aggressione; la band, dopo gli arresti, sale nuovamente sul palco, e il concerto ricomincia: “noi stavamo per andarcene quando sentiamo che ritornano sul palco – per fortuna quei fasci infami erano stati portati via – e riprendono a suonare dicendoci come in 16 anni di carriera non hanno mai visto niente del genere, prima di Roma, dove vengono per la prima volta e devono vedere scene così vergognose”, conclude F. nel suo post.
 
Un’altra testimonianza, di una fonte che ci chiede di restare anonima, racconta a Libera Roma che, ad aver preso parte ai pestaggi, oltre agli esponenti di Casa Pound, vi sarebbe anche un esponente di Blocco Studentesco – noto gruppo politico studentesco di estrema destra, attivo negli atenei e nelle scuole della Capitale – eletto di recente nell’ultima tornata elettorale dell’Università di Tor Vergata.
Questo ragazzo ci è stato descritto come una delle menti del pestaggio, che non ha esitato a picchiare senza tregua chiunque gli capitasse sotto tiro, nonostante si trovasse semplicemente in mezzo a ragazzi e ragazze con l’unica intenzione di assistere a un concerto. Se a far arrabbiare i neo-fascisti sia stato il repertorio dei Dropkick Murphis – gruppo non schierato politicamente, ma che nelle sue canzoni manifesta tutta la propria contrarietà verso la guerra e la violenza e la simpatia verso la classe operaia – non è chiaro, e forse non è da escludere. Se così fosse, questi “fascisti del terzo millennio” avrebbero fatto l’ennesima pessima figura. 
I gestori del locale di Ciampino intanto, in un comunicato, negano di aver “alcuna responsabilità oggettiva per quanto accaduto”, e annunciano che, non ravvisando “i presupposti per il rimborso” dei biglietti, permetteranno a chi era presente durante la serata in cui sono avvenuti i fatti “di partecipare gratuitamente ad un evento a scelta tra quelli in programma, e quelli che a breve verranno annunciati, semplicemente presentando il tagliando all’ingresso del locale”. 

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