lunedì 30 gennaio 2012

Russia, la protesta dei pupazzetti



LA RIVOLTA

Mini manifestazione con gli omini Lego stroncata dalla polizia
 






MOSCA - L'idea più originale è venuta a quelli di Barnaul, tranquilla cittadina siberiana tra Novosibirsk e la Mongolia. Di fronte al rifiuto delle autorità di consentire una manifestazione di protesta contro i brogli alle elezioni di dicembre, hanno mandato in piazza dei pupazzetti. Omini del Lego, sorprese degli ovetti Kinder, personaggi del cartoon South Park, orsetti. Ognuno col suo bravo cartellino di protesta: «Un ladro dovrebbe andare in galera e non al Cremlino»; «Io sono a favore di elezioni oneste». Una bambolina issava un divieto di circolazione per il granchio. E per i blogger «granchio» è il soprannome di Vladimir Putin che quando cammina agita le braccia come due grandi chele.

È l'ultimo esempio di protesta silenziosa: dai secchielli blu sul tetto delle auto contro l'uso sfrenato delle sirene da parte dei potenti, ai picchetti formati da un solo manifestante che, così, non può essere accusato di adunata sediziosa. Ma le autorità non ne vogliono lasciar passare neanche una e la manifestazione dei pupazzetti è finita davanti ai giudici. Gli agenti hanno fotografato bambole, renne ed elfi, poi si sono messi a ricopiare tutti gli slogan.

Il ricorso alle manifestazioni silenziose è una vecchia tradizione che risale alle azioni dei dissidenti ai tempi dell'Urss. Ma ultimamente è rifiorito. Contro i secchielli blu le autorità le hanno provate tutte, ma senza successo. Mettere sul tetto della macchina un secchiello che imita i lampeggiatori blu delle auto ufficiali non può essere reato nemmeno in Russia. Così prendendo coraggio, gli automobilisti con i secchielli hanno pure iniziato a inscenare sfilate non autorizzate.

Recentemente i moscoviti hanno trovato anche una nuova forma di protesta. Spesso e volentieri il traffico viene fermato per consentire ai cortei ufficiali di passare senza perdere tempo. Gli autisti bloccati aspettano l'arrivo di Putin o del presidente Dmitrij Medvedev e si attaccano tutti assieme al clacson, facendo impazzire gli agenti dell'Fsb, successore del Kgb. L'ultima forma di protesta su quattro ruote si chiama «White ring action» e si svolgerà domani lungo l'anello di giardini che circonda il centro di Mosca. Lì sfilerà un corteo di auto che esibiranno tutte qualcosa di bianco: un riferimento ai nastri simbolo della contestazione anti Putin.

Avere il permesso per portare in piazza un certo numero di persone è un'impresa. Ma gli avvocati dell'opposizione hanno scoperto che per eventi che vedono protagonista una sola persona non occorre nulla: niente preavviso, niente autorizzazione. Così sono fioriti i mini picchetti di uomini sandwich che indossano cartelli con slogan politici contro quello che il blogger Aleksej Navalny ha ribattezzato «il partito dei ladri e dei truffatori». Le manifestazioni silenziose hanno preso piede anche in Bielorussia, dove tutto è vietato. La gente si dà appuntamento via web in una strada e poi all'improvviso inizia ad applaudire; e gli automobilisti organizzano improbabili ingorghi per le vie di Minsk.

Intanto la manifestazione di massa che l'opposizione ha in programma a Mosca per il 4 febbraio è stata finalmente autorizzata. Non sulla piazza del Maneggio, davanti al Cremlino («non disponibile»), ma da un'altra parte.

Fabrizio Dragosei


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