sabato 3 dicembre 2011

Zippo di CasaPound in missione umanitaria? Sì, de sticazzi



Lo hanno fermato a Fiumicino, appena sbarcato dal volo che da Bangkok lo riportava a Roma. Alberto Palladino, esponente del Blocco Studentesco da tutti conosciuto con il nomignolo di 'Zippo', e' stato arrestato dai carabinieri per il suo presunto coinvolgimento nell'aggressione del 3 novembre scorso ai Prati Fiscali nei confronti di giovani militanti del Pd che stavano affiggendo alcuni manifesti. Le accuse nei suoi confronti sono di lesioni personali aggravate, detenzione di armi bianche e violenza privata.

Palladino e' stato incastrato dal racconto del capogruppo del Pd al IV Municipio, Paolo Marchionne, che ha detto agli investigatori di aver riconosciuto l'uomo. Durante il pestaggio, messo in atto da una quindicina di persone, tutte con il casco, infatti, si sarebbe abbassato la sciarpa lasciando scoperto il volto. Due settimane fa, il 14 novembre, era stata firmata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma Zippo era già partito per la Thailandia. Gli inquirenti tendono ad escludere un viaggio di piacere ma sono propensi a pensare che invece si trattasse di un tentativo di ''cambiare aria'' in attesa che le acque si fossero calmate in città. Al suo ritorno da Bangkok, però, ha trovato ad attenderlo i carabinieri del Ros e della compagnia di Montesacro che lo hanno arrestato. Secondo fonti investigative, l'uomo si sarebbe chiuso nel silenzio senza opporre resistenza.

''Alberto Palladino e' innocente'', afferma a chiare lettere Gianluca Iannone, leader di Casapound, associazione di estrema destra molto vicina al Blocco Studentesco. ''Che Marchionne l'abbia riconosciuto e' opinabile - continua -, lui si e' sempre schierato contro Palladino, addirittura esultò quando gli fecero un attentato incendiario sotto casa dei genitori. Siamo convinti della sua innocenza e sicuri che la verità verrà a galla''. Iannone spiega inoltre che Palladino si trovava in Thailandia ''non certo per sottrarsi alla giustizia, ma per partecipare a una missione umanitaria''.

Intanto proseguono senza sosta le indagini dei militari dell'Arma, che stanno passando al vaglio le ricostruzioni e le descrizioni fornite dagli aggrediti per risalire agli altri membri, probabilmente una quindicina, della spedizione punitiva.



Fonte: DazebaoNews




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