domenica 4 dicembre 2011

La bella gente



La bella gente. Un film del 2009 di Ivano De Matteo (soggetto e sceneggiatura di Valentina Ferlan), con Monica Guerritore, Antonio Catania, Victoria Larchenko, Elio Germano. E' un film italiano, prodotto in Italia, ma quasi mai proiettato in Italia per problemi con la distribuzione. Il film è stato apprezzato e premiato in Francia (quattro mesi in circuito nelle sale, recensioni lusinghiere su «Le Monde», «L'Espress», «Nouvel Observateur», «Le parisienne», un Gran Premio al festival del cinema italiano di Annecy).

Susanna e Alfredo sono due cinquantenni,  psicologa lei, architetto lui, buone letture, vita agiata, bella tenuta nella campagna umbra. Susanna - una Monica Guerritore molto nella parte - quando vede una giovanissima prostituta (Victoria Larchenko) umiliata e picchiata sul ciglio di una strada decide di salvarla portandosela a casa.

La convince a fidarsi, ma quando la ragazza comincia incredula a ambientarsi nella nuova casa, a vivere «normalmente», e il figlio della coppia, Elio Germano, si invaghisce di lei, l’equilibrio salta. «Può questa tranquilla famiglia mettere a repentaglio tutto le sicurezze che ha costruito negli anni per rispettare quelli che vanta come suoi ideali?», si chiede il regista. La sua risposta è no. La ragazza come niente ridiventa una persona scomoda, il figlio la scarica, agli occhi di tutti torna a essere una prostituta da allontanare velocemente.

Alla fine del film la protagonista Nadja, allontanata da casa, attende il treno mettendosi il rossetto: «Ma non vuol dire che tornerà a fare la prostituta - dice Victoria Larchenko, già vista in Polvere -. Sicuramente l’esperienza amara le avrà lasciato anticorpi in più». Riassume lo spirito della Bella gente Antonio Catania: «E’ un film che fa riflettere sulla sorpresa di scoprire che sei diverso da come pensavi». E aveva commentato Monica Guerritore nel backstage: «Ecco cosa fai quando la persona alla quale vuoi dare comincia a prendere».

Il film non è mai stato proiettato in Italia per problemi con la distribuzione. Il regista Ivano De Matteo ha raccontato la complessa vicenda della pellicola: «Il mio film è stato finanziato dal ministero dei Beni culturali con 450 mila euro. Soldi di tutti noi, che lo Stato deve riavere... e invece non ci riusciamo!». De Matteo ha ricostruito le faticose tappe: quattro settimane per girarlo, il montaggio, l'opera finita. E qui sono cominciati i dolori: «La produzione, la "X Film", si accorda con un primo distributore. E poi assisto, passo dopo passo e impotente, al progressivo passaggio del film in quattro diversi contratti di distribuzione. Fino ad arrivare all'attuale con la "Lumiére group multimedia", un gruppo industriale con sede ad Amsterdam. Il film è fermo, bloccato, è nelle mani di questi misteriosi signori».

Peccato, perchè il soggetto del film è interessante, e gli attori principali, compresa la bellissima Victoria Larchenko, sono di ottimo livello. La storia del film è una buona metafora per rappresentare l'atteggiamento degli italiani verso i "diversi", in particolare verso gli immigrati: tanti buoni sentimenti, ma anche tanta ipocrisia e tanto sfruttamento.  Il film non suggerisce nessuna soluzione, si limita a raccontare. Ma fa riflettere.  

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