giovedì 29 dicembre 2011

Il Partito Pirata per l'anno nuovo punta sullo sbarco dei Mille


Appunti da: La Stampa


Con la nuova piattaforma di comunicazione "LiquidFeedback", i pirati italiani scelgono un futuro senza dirigenti
 
"Come promesso" mi scrive Athos Gualazzi, uno dei primi fondatori del Partito Pirata italiano, inviandomi via email il link del nuovo appello pubblicato sul sito. In effetti, all'Internet Governance Forum che quest'anno si è tenuto a Trento c'era un brusio sulla necessità di rifondare il Partito Pirata per dargli slancio, sulla falsariga degli altri partiti Pirata nordici, soprattutto quello svedese e quello tedesco, che incominciano ad avere un discreto successo.

"Domenica 18 dicembre in uno scantinato del Prenestino si sono riuniti i membri del Partito Pirata per approvare un nuovo statuto che pone la democrazia partecipativa nel cuore del funzionamento del partito" recita il Partito-Pirata.it . Adottando il software LiquidFeedback del Piratenpartei, ingrediente decisivo al successo elettorale di Berlino, i pirati italiani si imbarcano in un futuro senza dirigenti, nel quale i membri sono incoraggiati a partecipare direttamente in qualsiasi decisione e processo legislativo.
LiquidFeedback è una piattaforma di comunicazione che "permette di sviluppare decisioni politiche ragionevoli e studiate in dettaglio, abilita ogni pirata ad occuparsi dei temi per se più interessanti, al contempo delegando il resto a chi ha competenze specifiche in altre aree. Allo stesso modo le piratesse e i pirati stessi decidono se sono sufficientemente informati da figurare come portavoce del partito" spiega lo statuto.
Con questo nuovo posizionamento il Partito Pirata Italiano si apre alla partecipazione "di migliaia di nuovi pirati. Crediamo occorrano almeno mille persone per sviluppare un programma politico che rifletta i bisogni reali della popolazione italiana. Chi vuol contribuire con idee, riflessioni ed esperienze per salvare il nostro Belpaese ora ha la possibilità di esprimersi sulla piattaforma del Partito Pirata".
Intanto a Berlino LiquidFeedback è già sbarcato nella pratica politica quotidiana: ogni volta che la frazione pirata deve votare su temi nuovi in Parlamento chiede appunto il feedback degli associati al partito, piuttosto che decidere di testa propria. In questo modo la democrazia diretta e partecipativa a Berlino è già realtà. "Perchè mai dovremmo continuare a tenerci il Parlamento Italiano nelle condizioni attuali? Mandiamoci i pirati!" declama il comunicato. "Il Partito Pirata, come un ponte, apre la partecipazione degli elettori all'arrembaggio della democrazia, per dare finalmente ai cittadini la possibilità di partecipare a decidere il proprio destino".


 Fonte: La Stampa 


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